lunedì 11 marzo 2024

Una impresa di costruzioni senza precedenti


 

giovedì 1 giugno 2023

domenica 14 maggio 2023

giovedì 22 dicembre 2022

Serra di Villa Raggio

dopo il Restauro 

Oggetto di più restauri Scientifici da parte di più Enti  fu sottoposta all'attenzione del Prof. Marco Dezzi Bardeschi e del suo Assistente Prof. Danilo Solari nel 1984 del Politecnico di Milano,Dipartimento di Restauro e Conservazione 




 Il Teatro Serra di Parco Raggio si trova all’interno del comune di Pontenure, lungo la via Emilia. L’accesso al parco è situato proprio di fronte alla Piazza centrale Re Amato.


Notizie storiche

All’interno del Parco si trova il Teatro Serra,  edificato tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
L’area verde è  situata accanto alla dimora, denominata “Villa Fortunata” voluta da Armando Raggio, tra il 1882 e il 1885.


In questo teatrino, che possiamo definire come una vera e propria “bomboniera”,si sviluppa un luogo di spettacolo unico nel suo genere: un ibrido tra spazio scenico ed orto botanico, esso ha subito diversi restauri nel tempo 


La struttura del Teatro Serra di Parco Raggio

Nel Teatro è presente un palcoscenico in muratura, il cui arcoscenico conserva tracce di decorazioni floreali.
Spettacolare è la modanatura curvilinea che separa le due aree di copertura: in ferro la platea, in tegole il palcoscenico.

Tradizione  vuole che Eleonora Duse abbia messo in scena qui “La signora delle camelie”

Nel Teatro Serra si svolge il “Festival 50+1”, una rassegna di teatro contemporaneo che prevede la partecipazione di un recitante e cinquanta spettatori, tanti quanti sono i posti che lo spazio può contenere. Ogni anno ad agosto il parco ospita un importante festival di cortometraggi che nel corso del tempo ha raggiunto una dimensione internazionale: Concorto. L’evento coinvolge anche il Teatro Serra.




dopo il Restauro





Questa villa, denominata in origine "Villa Fortunata", fu fatta edificare da Armando Raggio, appartenente alla buona borghesia ligure, tra il 1882 e il 1885, su progetto del genovese Luigi Rovelli. È circondata da un vasto parco (circa 42.000 metri quadrati) caratterizzato dalla grande ricchezza di particolari essenze vegetali (750 circa), che ne fanno un bell'esempio di quello che viene definito "giardino d'importazione" di tipo mediterraneo.
In questo parco sorge il teatrino che costituisce un raro e curioso esempio del suo genere: esso in pratica collega tra loro due ali di serre la cui struttura in cemento, ghisa e vetro è del tutto simile a quella dei grandi vivai diffusi in Europa nella seconda metà dell'Ottocento.
Giovanna Pesci in Liberty in Emilia fa notare che il teatro, di piccole proporzioni, era perfettamente rispondente alle esigenze private di una famiglia borghese illuminata, "che replicava usanze aristocratiche nell'offrire agli ospiti e a sé stessa la conoscenza insieme al divertimento". Il teatrino è costituito da un palcoscenico in muratura, il cui arcoscenico conserva tracce di decorazioni floreali, e da una cavea caratterizzata da una struttura vetrata e da una volta a botte in legno e ferro sorretta da dieci colonnine in ghisa. Una modanatura curvilinea separa le due aree di copertura: in ferro la platea, in tegole il palcoscenico, suggerendo col suo andamento curvilineo il periodo di edificazione che va collocato tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento.
Senza dubbio questa struttura che, teniamo a sottolineare, risulta assai rara e particolare, versa ancora in uno stato di conservazione piuttosto precario, benché una serie di interventi importanti ne abbiano scongiurato la perdita.
Alla fine degli anni Ottanta il Comune di Pontenure ha acquistato la villa e il parco e quest'ultimo è stato ripristinato e reso fruibile tanto che, nella buona stagione, vi si svolgono varie iniziative sia sportive (per esempio gare di tiro con l'arco) sia musicali e teatrali. 
Il Politecnico di Milano sotto la direzione dell'architetto Marco Dezzi Bardeschi  ha redatto un progetto per il restauro della villa e del teatrino in parte attuato. Nella villa restaurata è stata trasferita la Biblioteca Civica mentre la serra e il relativo teatrino sono stati parzialmente restaurati con il ripristino delle vetrate e delle coperture.




Prima del Restauro Scientifico
Mentore Prof. Marco Dezzi Bardeschi
Dipartimento di restauro e conservazione 
Politecnico di Milano




Questa villa, denominata in origine "Villa Fortunata", fu fatta edificare da Armando Raggio, appartenente alla buona borghesia ligure, tra il 1882 e il 1885, su progetto del genovese Luigi Rovelli. È circondata da un vasto parco (circa 42.000 metri quadrati) caratterizzato dalla grande ricchezza di particolari essenze vegetali (750 circa), che ne fanno un bell'esempio di quello che viene definito "giardino d'importazione" di tipo mediterraneo.
In questo parco sorge il teatrino che costituisce un raro e curioso esempio del suo genere: esso in pratica collega tra loro due ali di serre la cui struttura in cemento, ghisa e vetro è del tutto simile a quella dei grandi vivai diffusi in Europa nella seconda metà dell'Ottocento.Teatri storici storici in Emilia-Romagna, a cura di S. M. Bondoni, Bologna 1982, p. 175; 



Prima del Restauro
1984






Liberty in Emilia, Modena 1988, p. 288; 
A. M. Matteucci, C. E. Manfredi, A. Coccioli Mastroviti, Ville piacentine, Piacenza 1991, p. 246-249; 
G. Glorioso, La serra di Villa Raggio: degrado, conservazione e ipotesi di riuso, in: "INARCOS", L, 1 (1995), p. 26-28; 
P. Jacopini, La storia di Villa Raggio, in: "INARCOS", L, 1 (1995), p. 5-8; 
F. Silva, La serra di Villa Raggio: tecnologia ed architettura, in: "INARCOS", L, 1 (1995), p. 23-25; 
Le stagioni del teatro. Le sedi storiche dello spettacolo in Emilia-Romagna, a cura di L. Bortolotti, Bologna 1995, p. 218-219.
D.Solari, La serra di Villa Raggio:
anticipazioni di "ergonomia rappresentativa "in GEORGE.4
1991
Serra di Villa Raggio Pontenure 
come appare oggi  2022





domenica 18 dicembre 2022





Sul finire del 1800 Armando Raggio, esponente della borghesia ligure, affida al genovese Luigi Rovelli il progetto di una villa nei pressi di Pontenure: nel vasto parco che la circonda viene costruita una serra in cemento, ghisa e vetro e, al suo interno, il passaggio coperto che collega le due ali della struttura viene adibito a teatro, dando vita a un luogo di spettacolo unico nel suo genere, un ibrido tra spazio scenico e orto botanico. Una modanatura curvilinea separa le due aree di copertura: in ferro la platea, in tegole il palcoscenico.

Un secolo dopo, rimasto a lungo inagibile, tanto da essere inserito nella lista dei teatri italiani “negati”, è stato riportato in vita dall’associazione culturale “Crisalidi” a cui il Comune di Pontenure lo ha affidato dopo avere acquisito villa e parco. Il nome attuale, “Teatro Serra”, riprende il doppio utilizzo delle origini: luogo di rappresentazioni in cui nutrire l’anima e giardino d’inverno dove riparare piante esotiche.

Qui, dove si dice che Eleonora Duse abbia messo in scena “La signora delle camelie”, ogni anno si svolge il “Festival 50+1”, una rassegna di teatro contemporaneo che prevede la partecipazione di un recitante e cinquanta spettatori, tanti quanti sono i posti che lo spazio può contenere. Come ha scritto il drammaturgo Marco Baliani, nel Teatro di Villa Raggio, come in una serra, si coltivano ancora fiori preziosi ed essenze rare: le parole e i gesti degli attori.





















 https://www.gazzettaconcorsi.eu/concorsi-per-architetto.php#google_vignette

Progetto di strade Agricole "Adige"



Strade rurali e di accesso alle aziende agricole: nuove agevolazioni


Con la delibera di oggi (15 novembre) della Giunta provinciale saranno accolte nuove domande di contributo per costruzione, ampliamento e ristrutturazione di strade rurali e di accesso private.



Adige
 si estende per circa 4.000 chilometri. Per il suo mantenimento nel 2013, all'inizio della precedente legislatura, erano state presentate 402 domande di finanziamento; tra il 2014 e il 2021 erano pervenute altre 722 domande. I finanziamenti erano poi stati sospesi nel 2019 per consentire la realizzazione di 1.124 progetti complessivi: ad oggi ne sono stati finanziati 988 per un valore di circa 220 milioni di euro.

"Per contrastare la tendenza all'abbandono delle aree periferiche del territorio è necessario promuovere investimenti che garantiscano l'accesso alle case e ai posti di lavoro durante tutto l'arco dell'anno e incentivare un uso sostenibile del suolo", sottolinea Arnold Schuler, assessore provinciale all'Agricoltura e alle Foreste.

I criteri e le modalità di concessione dei contributi per le infrastrutture primarie nelle aree rurali e montane riguardano la costruzione, l'ampliamento, la pavimentazione e il rifacimento della rete stradale rurale e delle strade di accesso alle aziende agricole. “Tali requisiti sono stati rivisti: l'obiettivo - spiega l'assessore Schuler - era semplificare e uniformare la concessione delle agevolazioni. Con la delibera di oggi della Giunta provinciale saranno quindi accettate nuove domande”.

Le percentuali di contributo per la manutenzione straordinaria della viabilità rurale e delle vie di accesso alle aziende agricole sono state modificate come segue: i progetti relativi alla rete stradale rurale sono ora sovvenzionati fino all'80% dei costi riconosciuti, i progetti degli imprenditori agricoli per le strade di accesso private con una copertura del 50%. Il costo massimo riconosciuto per il singolo progetto è di 250.000 euro.
In totale è stata prevista una spesa annua fino a 25 milioni di euro.

Le domande possono essere presentate dal 1° gennaio al 31 marzo di ogni anno, con priorità ai Comuni. "Abbiamo deciso di adottare questo approccio", precisa Schuler, "perché i Comuni possono meglio valutare le urgenze sul campo".





 

Progettazione stradale


https://www.unirc.it/documentazione/materiale_didattico/598_2008_73_4433.pdf

 

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